Tecniche di Nostradamus

martedì 7 aprile 2015

La più grande balla mai raccontata

Affrontiamo, adesso, la questione del miracolo del sole che, roteando, sembrò cadere sulla testa della gente. Quel miracolo, ammesso che sia stato reale, dovrebbe conferire veridicità alle apparizioni di Fatima e solo a queste; certamente non alle pseudo-profezie che Lucia ha elaborato nel corso degli anni. E’ sorprendente come la gente confonda le due cose.

Partiamo dal fondo. La conclusione alla quale arriveremo è che probabilmente non c’è stato alcun miracolo; di sicuro, non esiste nessun vero testimone e nessun preavviso, come è stato sempre fatto credere. Se riuscirò a dimostrare questo, avrò anche il diritto di sospettare che ciò che è successo è stato un volgare trucco, la cui unica finalità è stata quella di costruirvi sopra la teoria del miracolo. 
Fornirò più avanti la spiegazione più diffusa del falso miracolo. Vi chiedo solo di sforzarvi di contestualizzare le vostre reazioni, rapportandole all’ambiente che si è creato a Cova da Iria: atteggiamento mistico della gente che si recava nel luogo delle apparizioni, infimo livello culturale della stragrande maggioranza dei presenti, ampia disponibilità alla superstizione ed al sovrannaturale.
Io non voglio spingermi a sostenere categoricamente che si sia trattato di una semplice invenzione; questo lo lascio decidere a voi. Appare però per lo meno sospetto che, contrariamente a quanto comunemente si crede, risultano solo sei testimonianze dirette, su una folla di 70.000 persone: ripeto, sei su settantamila. Diciamo che me ne sia sfuggita qualcuna: arriviamo a 7 o 8 o 10. Un po’ pochine.

Oltre a queste, solo dei “si dice” di altri “si dice”. Probabilmente la cifra di 70.000 persone è enormemente esagerata, ma è comunque vero che le presenze si contavano a decine di migliaia, quel giorno.
Appare peraltro incredibile che il testimone ritenuto in tutti i documenti maggiormente attendibile (il giornalista Angelino Almeida, presente all’evento) racconta che, mentre il sole gli cadeva sulla testa, lui si preoccupava di chiedere il nome al tizio che, vicino a lui, recitava il Credo “dall’inizio alla fine”. Evidentemente, era più interessato “all’intera” recita della preghiera di quel tizio e alla sua identità, che al fenomeno straordinario al quale stava assistendo. Tra l’altro, non so come potesse sentire la recita della preghiera tra le urla della folla terrorizzata da quella che credeva la “fine del mondo”. Bisogna anche dire che questo giornalista, nel suo articolo, si guarda bene dal dare informazioni impegnative di rilievo, a parte quelle sulla consistenza della folla e sulle condizioni meteorologiche. Pur sostenendo di essere stato presente all’evento, si limita ad affermare che la gente “dice di aver visto”. Tanto per essere chiari, il suo articolo è simile a quello di un cronista sportivo presente allo stadio, che racconta della folla, del tempo, dei giocatori sul campo, concludendo poi di aver saputo da altri che una squadra ha vinto sull’altra per due a zero. Se questo è il testimone più attendibile, vi lascio immaginare gli altri.
In effetti, si ha la netta sensazione di uno che, “costretto” per qualche motivo a dare testimonianza, si guarda bene dal compromettere il proprio nome. Eppure, il suo articolo viene citato come inoppugnabile prova del miracolo del sole. Miscela di ingenuità ed ignoranza di altri tempi, e non solo di allora. Ecco uno stralcio della sua “testimonianza”:

Agli occhi stupiti di questa gente, il cui atteggiamento ci riporta ai tempi biblici e che, piena di spavento, con la testa scoperta guarda l'azzurro del cielo, il sole ha come iniziato a vacillare, a fare movimenti bruschi, mai visti sino allora, e al di fuori di tutte le leggi cosmiche - il sole "ha danzato", per usare l'espressione tipica dei contadini…

Eccolo il testimone più osannato dalla leggenda di Fatima! Ripeto ciò che dice: “agli occhi stupiti di questa gente… il sole ha cominciato a vacillare”. Non una parola, né qui e né nel resto del suo articolo, che lo coinvolga direttamente. L’unica testimonianza che fornisce è che altre persone dichiarano di aver visto qualcosa. Si è inventato tutto? No! Lui dice la verità; infatti, sostiene che altri dicono di aver visto; non che LUI stesso ha visto, nonostante fosse presente. Sono stati i fatimologi che, in mancanza di meglio, gli hanno attribuito la più solida testimonianza che esista su questo evento.

Dei restanti cinque testimoni, uno è fortemente sospettato di complicità con i registi di Fatima, e ne faremo l’argomento di uno dei prossimi post. Gli altri quattro sono citati in una dilettantesca relazione del parroco del paese, che sostiene genericamente di averli interrogati. Insomma, altre testimonianze indirette delle quali non esiste alcun verbale.
Nel complesso, sei testimonianze che, oggi, non accetteremmo neanche per farci confermare se piove o se c’è bel tempo. Sei testimonianze fasulle per un miracolo straordinario al quale hanno assistito settantamila persone. Nient’altro, escludendo i tanti “si dice”.

Ad aumentare i sospetti di frode, va ricordata la foto del miracolo di Fatima apparsa sull’Osservatore Romano del 25 novembre 1951, che molti citano come prova inoppugnabile. Peccato che, dopo la pubblicazione, si sia scoperto che quella foto ritraeva un fenomeno solare (parelio) del 1921, che nulla aveva a che vedere con Fatima. Il giornale del Vaticano ci ha provato fino a quando, smentito l’11 marzo 1952 da “Le Monde”, è stato costretto ad ammettere l’errore, cosa che ha fatto il 14 marzo 1952, sostenendo di essere stato vittima di un inganno.
Purtroppo, in molti sanno della “testimonianza” fotografica dell’Osservatore Romano, ma sono molto pochi quelli che sanno della smentita. Chissà quanti sono coloro che fanno finta di non saperlo.

La prossima volta parleremo del preavviso del miracolo che, secondo i fatimologi, sarebbe stato dato dalla Madonna: sì, avete capito bene; un vero e proprio appuntamento, con indicazione del luogo, del giorno e dell’ora!

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