Tecniche di Nostradamus

venerdì 29 agosto 2014

Vaticinia di Nostradamus (seguito)

Giunti a questo punto, non dovrebbero più sussistere dubbi sulla necessità di una riconsiderazione meno fantasiosa del contenuto dei tanto strombazzati “Vaticinia di Nostradamus” che, per un maggiore effetto suggestivo, sono anche stati chiamati “Libro perduto di Nostradamus”.

Il fatto è che non è mai stato perduto alcun libro di Nostradamus. Pignolo fino alla pedanteria, egli ha indicato nelle sue epistole e nelle centurie le opere che ha composto, una per una.
E comunque, non si capisce perché gli si debbano attribuire delle ben note profezie illustrate che, come ho dimostrato, sono state più volte copiate da una ricca produzione preesistente.
Come mai proprio le immagini del “libro perduto” (una replica in mezzo a tante) dovrebbero essere qualificate come profezie di Nostradamus? Cosa hanno di speciale? Com’è nata questa balzana idea?

La risposta è tanto semplice quanto sprovveduta: perché così, credono alcuni, è attestato nel primo foglio del manoscritto; e anche perché, credono sempre gli stessi, il manoscritto è stato donato al Cardinale Barberini da Cesare Nostredame, figlio di Nostradamus.

Ma perché certi amanti del mistero preferiscono fidarsi delle dicerie, anziché verificare coi propri occhi? Questo è il vero mistero, altro che Nostradamus!

Per loro ho una cattiva notizia, anzi quattro. Le enuncio, prima di andarle ad esaminare una per una:

1)  L’attestazione del primo foglio non è affatto testimonianza della vera paternità del manoscritto, ma solo un’opinione di chi ha scritto proprio quel foglio, estraneo ai disegni.
2)    Il primo foglio è un’aggiunta posticcia, scritta dopo il 1689, mentre Nostradamus è morto nel 1566; è come se io prendessi il “Codice da Vinci” e vi attaccassi un appunto nel quale annoto che è stato scritto da Alessandro Manzoni, aspettandomi che qualcuno ci creda.
3)     Nell’ultimo disegno viene attestato che il manoscritto è stato realizzato nel 1343, cioè due secoli prima di Nostradamus. Vera o falsa che sia, perché nessuno cita mai questa informazione?
4)     E’ infondata la convinzione che i disegni siano stati donati al cardinale Barberini da Cesare, figlio di Nostradamus. Anzi, l’ultimo foglio del manoscritto attesta che il dono è stato fatto da un certo abate Cino Beroaldo, dell’abbazia di Corazzo (Catanzaro), nel 1629. Stando a questa annotazione, il manoscritto esisteva già da almeno 60 anni prima della redazione del primo foglio, scritto dopo il 1689.

Ahhh… dimenticavo. Le analisi chimiche dell’inchiostro e dei colori hanno dimostrato che il manoscritto è stato realizzato tra il 1750 ed il 1850. Di conseguenza, le datazioni di cui ai punti 3 e 4 hanno il solo scopo di conferire al documento una falsa impronta di antichità.
Questo taglia la testa al toro e dovremmo chiudere qui. Però, fingiamo di non conoscere il periodo della vera realizzazione dei disegni e proseguiamo come se nulla fosse, verificando le incongruenze dei quattro punti elencati.

…segue…

Nessun commento:

Posta un commento