Tecniche di Nostradamus

martedì 19 luglio 2011

Il Santo Graal

Ho riportato qualcuna delle numerose quartine nelle quali emerge una sorprendente coincidenza tra la simbologia adottata da Nostradamus e quella degli autori del "Santo Graal", con riferimento alla leggenda della discendenza di Cristo attraverso Maria Maddalena.

Gli stessi autori del "Santo Graal" accennano più volte, nel loro libro, a un diretto coinvolgimento di Nostradamus, e anche di suo nonno Jean, nella custodia e nella trasmissione del prezioso segreto. Al riguardo, molto più esplicita è stata Liz Greene, fidanzata di uno di quegli autori e sorella di un altro, nel romanzo "The dreamer of the vine" (v. post: Nostradamus ciarlatano?).

Sia i tre autori del "Santo Graal" che Liz Greene e Dan Brown sostengono che le parole "Santo Graal" siano una corruzione di "Sang Real" (Sangue Reale): Sang Real – San Greal – Saint Graal. Poiché Gesù e la Maddalena sarebbero discendenti di stirpi reali, il loro sangue sarebbe veramente regale; il "sangue regale (o reale") sarebbe quindi un modo piuttosto esplicito per designare la loro discendenza.

Anche Nostradamus cita più volte il "Sangue Reale". Potrebbe certamente trattarsi di una coincidenza ma, se questo termine viene inserito nel contesto di tutte le quartine che narrano la "leggenda", la storia assume un significato inequivocabile e la possibilità di una coincidenza viene meno. Tantopiù quando il termine "Sangue Reale" viene associato al Vaticano nella quartina VI,12:

Dresser copies pour monter à l'Empire,
Du Vatican sang Royal tiendra:
.......
.......

Radunerà eserciti per salire all'Impero,
Del Vaticano il Sangue Reale terrà:
……
……

Altri aspetti verranno esaminati nei prossimi post.

mercoledì 13 luglio 2011

Il calice e l'urna

Un tema caro a Dan Brown nel suo "Codice da Vinci" è quello del "calice", la coppa nella quale, secondo la leggenda, è stato raccolto il sangue di Cristo. Il calice, con la sua forma a "V", altro non sarebbe se non un contenitore con la forma del ventre femminile. Da questo, lo scrittore deduce che il calice, il Santo Graal della leggenda, sarebbe un'allegoria per la rappresentazione del ventre della Maddalena, che ha ospitato la discendenza di Cristo.

Anche questo simbolo, così come quello del "fleur de lys" e della "rosa", viene ripreso da Nostradamus nella forma di una "urna". Per la definizione di "urna", leggo nel dizionario: "vaso di terracotta, vetro o altri materiali usato nell'antichità per conservare liquidi". E' evidente, quindi, che il riferimento all'urna assume, per Nostradamus, la stessa valenza che per Dan Brown assume il riferimento al calice. Anche la forma è simile per entrambi gli oggetti.

E non manca, anche in Nostradamus, il riferimento al sangue contenuto nell'urna. Tra le tante quartine che si ispirano a questo tema, scelgo la V,41 che, a mio parere, è la più eloquente.

V,41
Nato sotto le ombre e giornata notturna,
Sarà in regno e bontà sovrana,
Farà rinascere il suo sangue dall'antica urna,
Rinnovando il secolo d'oro per il bronzo.

Del riferimento di questa quartina al Grande Monarca e al suo lignaggio è stato già detto in altro messaggio.

domenica 3 luglio 2011

Il simbolo della rosa

Abbiamo visto che Nostradamus fissa un legame tra "l'erede dal sangue antico" e il "fleur de lys", esattamente alla stessa maniera in cui l'argomento viene ripreso dagli autori del "Santo Graal" e del "Codice da Vinci".

"L'erede dal sange antico", l'atteso, altri non è che il "Grande Monarca" attorno al quale ruotano le profezie e sulle cui origini è stato fatto un accenno nel post del 24 marzo Il grande Monarca.
Un altro nesso tra "l'atteso" e la Maddalena emerge dalla quartina V,96: vi si parla della "rosa" che Brown e i suoi predecessori vedono come simbolo del femminino sacro, del "ventre sacro" che custodisce il sangue di Cristo dal quale nascerà Sarah, primogenita della stirpe divina; in altri termini, si tratta del ventre della Maddalena.

Nel mezzo del gran mondo la rosa,
Per fatti nuovi il sangue pubblico sparso:
A dire il vero avrà la bocca chiusa,
Allora al bisogno verrà tardi l'atteso.

Tralascio l'aspetto profetico che, come ormai ripetutamente sottolineato, non può essere interpretato correttamente a causa delle abissali divergenze sempre esistenti tra il testo apparente e il significato reale. Metto in evidenza, invece, la relazione tra la "rosa" e la "tardiva comparsa dell'atteso": un concetto che, come quello del post precedente ("giglio" e "erede dal sangue antico"), viene anch'esso ripreso pari pari nel "Santo Graal" e nel "Codice da Vinci".