Tecniche di Nostradamus

mercoledì 20 aprile 2011

L'epilessia di Nostradamus

Cesare è un pezzo importante nella scacchiera di Nostradamus; sappiamo dal libro che "la parola ereditaria dell'occulta previsione" (cioè la capacità di leggere l'eredità profetica di Nostradamus) è riservata a Cesare/Chiren.
Nella sua opera di convincimento Nostradamus prosegue gradualmente. Sa che Cesare va convinto un po' alla volta… con una rivelazione dopo l'altra… con degli elementi identificativi che diventano via via sempre più precisi… una messa a fuoco progressiva… alla fine, Cesare viene messo all'angolo; non ha scampo e deve arrendersi all'evidenza.

Conosciamo dal mio libro la città nella quale vive Cesare, ma quello è già un ulteriore passo avanti.
Ancora prima, dopo aver detto a Cesare che Chiren è lui stesso (enigma della parola ereditaria dell'occulta previsione), Nostradamus gli fornisce un primo indizio. E lo fa con un'affermazione che, come sempre, porta completamente fuori strada. Quest'affermazione si trova nell'epistola indirizzata a Cesare:

Mais moiennant quelque indiuisible eternité par comitiale agitation Hiraclienne, les causes par la celeste mouuement sont congnues.

Ma per mezzo di qualche indivisibile eternità per epilettica agitazione Hiracliana, le cause sono conosciute tramite il celeste movimento.

Un bel pasticcio espressivo che nasconde un messaggio preciso!
Cominciamo col dire che Nostradamus usa con frequenza la parola "causa" riferita agli eventi futuri. La usa, in particolare, quando vuole sottolineare il legame tra la chiave di decodifica e l'evento previsto. La comprensione di questo, benché di impatto immediato se si ha una conoscenza completa di Nostradamus, appare di difficile descrizione se il concetto viene isolato, come stiamo facendo qui. Ci provo lo stesso.
E' come se la "causa" fosse l'elemento di partenza della decodifica e l'evento profetizzato ne fosse "l'effetto". In altre parole l'interprete parte dalla "causa" (la chiave) per dedurre "l'effetto" (la profezia).
Questo è anche logico: il profeta è Nostradamus; l'interprete, invece, ha bisogno di un punto di partenza che lo porti a scoprire la profezia collegata.
Comunque sia, basta leggere le due epistole (quella a Cesare e quella a Enrico II) per verificare quanto spesso Nostradamus usi la parola "causa" con stretto riferimento alla profezia.

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